Seconda impresa del Progetto ’22/’26 a seguito dell’avventura nel 2022 in Islanda.
2.200 chilometri in 20 giorni indimenticabili!
Dopo 4 anni dedicati ai cammini, il 2022 è stato l’anno del ritorno alla mia grande passione, il ciclismo estremo.
Fatica, sudore e sacrifici si fondono in ore e ore di bici alla ricerca di libertà, emozioni ed esperienze.
Benvenuto/a a bodo di questa fantastica avventura.
Ti aspetto al mio fianco, virtualmente, attraverso le mie foto, video e dirette.


-
Apro gli occhi alle 7:00, in netto anticipo sulla sveglia programmata per le 8:00.Da subito sento la mente invasa dai pensieri. Positivi, certo, ma tanti. Troppi per restare a letto! Mi alzo, inizio a preparare la valigia e a mettere in ordine la stanza. Alle 8:15 scendo per la colazione, spinto dalla fame e dalla voglia di uscire dallo spazio ristretto della camera. Ho appuntamento con Romy, uno dei fotografi della mostra, indonesiano e ciclista. Nei giorni scorsi abbiamo parlato spesso, e vederlo emozionarsi mentre gli raccontavo le mie avventure è stato speciale. L’idea di collaborare con lui mi entusiasma parecchio. Ordino la colazione e, mentre gusto la mia omelette, Romy arriva. In pochi minuti gettiamo le basi per una collaborazione che promette di essere molto interessante.Ci salutiamo: lui resterà un giorno in più, io invece salgo in camera a finire i preparativi. Prima di uscire dalla sala colazioni, saluto le tante persone con cui, in questi giorni, ho avuto modo di parlare e confrontarmi. Sorrido mentre mi allontano, consapevole che in cinque minuti ho stretto la mano ai fotografi più famosi al mondo, provenienti da ogni angolo del pianeta. Rientrato in camera, creo l’atmosfera perfetta per quei momenti che richiedono ispirazione e concentrazione.Apro le tende per far entrare la luce, imposto il condizionatore a 24 gradi, accendo il PC e metto una musica che mi carica. Poi inizio a smontare la bici. È diventata quasi una routine: ormai l’ho fatto così tante volte che in poco tempo riesco a chiudere sia la custodia della bici che la valigia. L’organizzazione impeccabile del festival si conferma tale fino alla fine.Scendo per il check-out e il van è già lì, pronto ad aspettarmi fuori dall’hotel. Mi godo la città in questi ultimi venti minuti di trasferimento, molto, molto soddisfatto di tutto ciò che ho vissuto.Non rimpiango nulla. Ho imparato a godermi l’attimo e qui, di attimi da vivere, ce ne sono stati davvero tanti. Ora sono in volo, a 11.000 metri di quota, con oltre 500 persone.Il bisbiglio dei passeggeri e le voci dei bambini mi fanno compagnia.Scrivo, ascolto musica, programmo alcuni dettagli del mio prossimo Record a Palma, rispondo alle mail che invierò una volta connesso. Il confronto continuo, diretto e indiretto, con questi grandi artisti mi ha fatto maturare ancora di più.Non so se spingerò ulteriormente sull’acceleratore. Sono soddisfatto di tutto ciò che sta accadendo, ma nelle prossime settimane prenderò decisioni importanti. E lo farò nel miglior modo possibile, da solo e con il mio team. Ad attendermi in aeroporto, come sempre, gli amici dell”AVR di Rodigo, sempre presenti, che da Malpensa mi accompagnano a casa. Grazie per aver letto l’articolo.Se ti va, scrivimi un commento e lascia un like: per me è davvero importante. Good luck!
Leggi tutto -
La sveglia del penultimo giorno porta con sé una cascata di pensieri. È l’ultima giornata piena da vivere, e dopo giorni così intensi e memorabili, la consapevolezza che tutto stia per concludersi si fa sentire. Ma non c’è tempo per indugiare: scendo per colazione. E non è una colazione qualunque! Ormai ho capito che qui le persone che incontri spaziano dal famoso al famosissimo, e anche questa mattina la regola si conferma. Accanto a me c’è Don McCullin, leggendario fotografo internazionale, colui che immortalò, tra le altre cose, la Guerra in Vietnam del 1969 con alcuni degli scatti più iconici della storia. Mi trattengo dal disturbarlo, ma averlo accanto è già un momento che vale il viaggio. Scatto una foto discreta mentre si rilassa dopo la colazione, un ricordo prezioso di questo incontro straordinario. Rientro in camera per prepararmi all’ultimo allenamento della trasferta negli Emirati. Ma quando esco, mi accoglie un vento fortissimo e una leggera pioggia. Non le condizioni ideali per pedalare, e infatti rinuncio. Salgo di nuovo in stanza, ma dopo pochi minuti il richiamo della strada è troppo forte: esco comunque con la bici. Ogni pedalata qui è un’emozione, ma oggi ha un sapore diverso. È l’ultima! Mi guardo intorno con occhi ancora più attenti, imprimendo ogni dettaglio nella memoria. Scelgo un nuovo percorso verso nord e mantengo un buon ritmo fino a quando, dopo oltre un’ora, decido di tornare indietro. Facile a dirsi, meno a farsi. Sharjah è una città pensata per le auto più che per le biciclette. Giro e rigiro, ma non trovo la strada giusta. Mi fermo su un marciapiede per consultare il Garmin. Sono all’ombra di un palazzo, il sole è tornato a splendere, e proprio in quel momento si ferma uno scuolabus. Scendono quattro bambini. Mi vedono e si illuminano. Forse è la bici, forse è la gamba, forse il casco e la divisa, ma si avvicinano e iniziano a parlarmi in arabo, una raffica interminabile di parole. Rispondo in italiano, con altrettante parole incomprensibili per loro. Nessuno capisce nulla, ma ci divertiamo. Propongo un selfie e lo scatto è perfetto: cinque volti sorridenti, un momento di pura connessione al di là delle parole. Riparto ancora più felice verso l’hotel, con il vento laterale che mi spinge verso il centro della strada. Quando arrivo, mi concedo qualche istante per osservare la città un’ultima volta dalla mia bici. Ringrazio, dentro di me, per questa opportunità arrivata appena tre settimane fa. L’ultima visita al festival nel pomeriggio è l’occasione perfetta per fermarmi agli stand che non avevo ancora visto. Rivedo anche quelli che ho già visitato tre o quattro volte, perché ogni scatto racconta qualcosa di nuovo. Tra un incontro e l’altro, saluto Dileep, straordinario fotografo, e gli chiedo il permesso di usare una sua foto per un progetto che ho in mente legato al legno. Non solo accetta, ma mi ringrazia e mi promette di inviarmi l’originale dello scatto. Un altro momento di pura condivisione e rispetto reciproco. Mi fermo a riflettere davanti a una fotografia di un leone. Rinnovo il mio amore per i felini, pensando che ogni volta che accarezzo i miei gatti, è come se accarezzassi un leone o una tigre. Ancora non è accaduto, ma so che succederà! È solo questione di tempo! Chiusura perfetta: Dubai by night La giornata si conclude a Dubai, in un locale spettacolare con una vista mozzafiato sul Burj Khalifa e la città illuminata a giorno. Mi concedo l’unica pausa alcolica del viaggio: una birra, brindando all’esperienza vissuta. Sono con Alessandra, Romina e Andrea, e la serata è fatta di racconti, scambi di idee e confronto. Ascolto con particolare attenzione Andrea, che condivide la sua storia e la sua esperienza. Le sue parole mi ricordano quanto sia importante ascoltare le proprie sensazioni, seguire la passione con costanza e rimanere sempre un po’ bambini, lavorando tanto ma senza mai perdere il divertimento. Rientriamo oltre la mezzanotte. Per la prima volta in questo viaggio, non ho le forze per scrivere subito il mio resoconto della giornata. Spengo la luce e nel buio mi lascio andare ai pensieri. Non avrò tempo di visitare il centro di Dubai, ma non lo vivo come una mancanza. Anzi, è un segnale di ritorno. GRAZIE di aver letto l’articolo. Se ti è piaciuto, scrivimi un commento e lascia un LIKE, è davvero importante per me. Good Luck!
Leggi tutto -
Raccontare questa giornata, ma soprattutto decidere da dove partire, è davvero difficile. Perché? Perché in dodici ore di Festival, dalle 10 del mattino fino alle 22, ho vissuto incontri importanti, emozionanti, arricchenti. Ho parlato con persone straordinarie, tra le migliori al mondo nel loro campo. Allora, come due giorni fa, parto dalla fine. A metà pomeriggio ho assistito alla conferenza di Jaime Rojo, fotografo spagnolo vincitore del World Press Photo, il premio più prestigioso a livello fotografico. Una storia di resilienza, passione e tenacia, che racconta molto del suo successo. Poi, come per magia, mi ritrovo con lui a cena, seduti vicini. Quindici minuti di chiacchierata, tra il mio scarso inglese e il suo italiano, ma con un’intesa perfetta. E non è finita qui. Tre fotografi mi hanno invitato nei loro stand per raccontarmi i loro progetti e scattare qualche foto insieme. Mentre alle 11:38, ho avuto l’onore di veder proiettato il mio docufilm nella sala CINEMA del festival. A pranzo, altri tre fotografi – dal Perù e dall’Indonesia – con cui sono nate sinergie che, ne sono certo, porteranno a qualcosa di speciale. Mentre nel primo pomeriggio, appena rientrato al Festival, mi son seduto nello stand del fotografo Carlo Borlenghi, a chiacchierare (in italiano) con sua moglie. Per oggi mi fermo qui. Stanco, più di quando mi alleno, ma felice. Felice delle magie che sono accadute. Torno a casa arricchito e con una certezza: imparare l’inglese.
Leggi tutto -
Questa mattina, mentre facevo colazione, ho sbirciato l’app del Festival e un titolo ha catturato la mia attenzione: Between 2 Oscars. L’ho subito segnato in calendario e, alle 17 in punto, ero seduto in sala, consapevole che avrei capito ben poco, visto che era tutto in inglese, ma poco mi importava. Digito i nomi dei relatori sul telefono e scopro che davanti a me ci sono due premi Oscar: uno per il miglior cortometraggio, l’altro Brent Homman, per Frozen. Animazione che mi ha sempre divertito moltissimo. Effetto strano avere davanti a pochi metri l’ideatore di un film che ha fatto il giro del mondo. A fine conferenza chiedo un selfie a entrambi e scrivo alla famiglia: 2 Oscar e un pirla. Perché diciamocelo: a 51 anni, chiedere un selfie all’ideatore di Frozen un po’ pirla lo sei. La giornata era iniziata con il consueto allenamento in bici, su un itinerario completamente diverso dai giorni scorsi, alla scoperta di nuovi angoli della città. C’è chi mi suona per salutarmi e chi, come questi due ragazzi, mi ferma per chiedermi il nome e taggarmi in un video girato mentre mi seguivano in macchina. È stato un bel momento, ho percepito una bella energia. Ripartito, dopo pochi metri mi ritrovo in un lungo rettilineo e, all’improvviso, dagli Emirati mi sembra di essere stato catapultato in un misto tra India e Perù. Strade dissestate, officine ai lati, gente ovunque in entrambi i sensi di marcia, il profumo delle spezie nell’aria. Mi sono goduto l’esperienza mentre pedalavo, e ancora di più quando mi sono fermato in quel caos – per loro perfettamente organizzato – a prendere da bere, visto che poco prima avevo scoperto di aver perso la borraccia. Nel pomeriggio, un’altra visita alla mostra fotografica del “Festival Xposure”, esplorando padiglioni che ancora non avevo visto. Alcuni fotografi mi hanno accolto come un amico, raccontandomi le storie dietro i loro scatti e scattando foto insieme a me. Mi faceva sorridere il fatto che, nel momento dello scatto, cercassero di rendere anche un semplice selfie tecnicamente perfetto. RIFLESSIONE: Siamo a metà della trasferta. L’ho vissuta nel miglior modo possibile fino a questo momento, ma nei prossimi tre giorni accentuerò ancora di più questa capacità.
Leggi tutto -
Questa volta vale la pena partire dalla fine, o quasi. Nel pomeriggio, mentre passeggiavo tra le immagini della mostra fotografica, mi ha fermato Mohammed. Si è presentato come uno degli organizzatori del festival e la persona che ha votato “Crossing the North” come “second place” del Festival. Ha subito preso il telefono con la traduzione simultanea e, tra inglese e italiano, è iniziata una piacevolissima conversazione di oltre mezz’ora. Ne sono nati tanti spunti e chissà… il futuro cosa riserverà qui negli Emirati? Oggi è stata la giornata che aspettavo. Finalmente l’ambientamento è quasi completato e ho riscoperto quel piacere di sentirmi a casa ovunque, di essere un “cittadino del mondo”. I dubbi che avevo ieri in sella oggi sono completamente spariti. Mi sono spinto per oltre tre ore in direzione Dubai, fino a quando ho dovuto fermarmi davanti a un ponte che non mi faceva sentire per niente tranquillo. È stato un giro a intensità variabile, quasi una caccia al tesoro, alla ricerca di strade che mi permettessero di aumentare il ritmo. Ho sentito la stessa energia che provo ogni volta che pedalo all’estero, ma credo sia anche merito della preparazione intensa che sto portando avanti per il Record di giugno. Nel pomeriggio mi sono dedicato completamente alla visita dei padiglioni del festival, ammirando fotografie straordinarie di artisti di fama mondiale. Camminavo tra le esposizioni, onorato di poter essere qui. La giornata si è conclusa agli IFPA Awards, dove sono stati premiati i migliori fotografi della mostra. Ascoltare le loro interviste è stato illuminante: ho raccolto informazioni preziose, che sono certo torneranno utili a me e alla mia squadra per continuare a migliorarci. Un’altra giornata intensa, tra chilometri, incontri e nuove ispirazioni.
Leggi tutto -
Prima giornata “piena” qui a Sharjah, e con le poche ore di sonno si è fatta sentire. Dopo una colazione abbondante, sono uscito dall’hotel per iniziare a familiarizzare con la città che mi ospita. Ammetto di non sentirmi completamente a mio agio: forse è troppo nuova, forse troppo grande. Sono abituato al mio paese, alla pianura padana. Salgo finalmente in camera, apro la custodia della bici e la monto. Per quanto sembri di avere tempo infinito, tutto è scandito da impegni, orari, telefonate. In un attimo, mi ritrovo sul van in direzione dell’evento per le prove generali della serata di premiazione. Tutto fila liscio. Ci reimbarcano sul van e, mentre mi guardo attorno, capisco che prima di cena—con ancora quattro ore abbondanti a disposizione—posso fare il mio primo allenamento su strada qui negli Emirati. Come descriverlo? Pura gioia. Essere riuscito a poggiare le mie due ruote anche su questa terra è una soddisfazione unica. Pochi chilometri, circa venti, molto lenti. Anche in questo caso, devo prendere confidenza con la città e le strade. Sharjah è particolare: nuova, trafficata e, a mio avviso, leggermente caotica e disorganizzata. Fondamentalmente è ancora un cantiere aperto: tanti palazzi sono già proiettati verso il cielo, altri sono in costruzione, altri ancora esistono solo sui cartelloni pubblicitari, pronti a prendere forma. Eccomi di nuovo sul van, pronto per la serata di premiazione. Mi siedo in prima fila. Accanto a me, a destra e a sinistra, fotografi, registi e videomaker di grande fama… e altri forse, come me, molto meno conosciuti. Neanche il tempo di capire come funziona la serata, che vedo la mia locandina di “Crossing the North” proiettata sul grande monitor centrale, assieme ad altre quattro. Premiano il primo e il secondo. Il presentatore annuncia: “The second place…” e, all’improvviso, la mia locandina si ingigantisce sullo schermo. Cuore alle stelle. Il trailer parte, la sala si oscura. Mi chiedono di prepararmi. Mi alzo in piedi. Appena finisce, tutta la sala applaude. Salire sul palco con tutti gli occhi puntati addosso, tra gli applausi, è emozionante. Ritiro il premio e scendo, ancora tra gli applausi. Forse stupiti, forse presi alla sprovvista nel vedere un atleta senza una gamba compiere un’impresa simile.
Leggi tutto -
Se è vero che per la qualità della nostra vita sia fondamentale lavorare per obiettivi a breve, medio e lungo termine, altrettanto fondamentale è la consapevolezza di ciò che ci accade ogni giorno. Ho sentito parlare migliaia di volte di Dubai attraverso differenti canali: tv, sport, social, amici, ecc… e fino a qualche giorno fa, continuava semplicemente a essere una di quelle mete che, chissà, un giorno… Ed eccomi invece sul furgone degli amici dell’AVR di Rodigo, immancabili ad ogni mia trasferta, in direzione Malpensa e, in serata, destinazione Dubai. È un miracolo? Forse no, ma è comunque straordinario il motivo che mi porta negli Emirati Arabi. Lo SPORT, questa benedetta fonte di salute, benessere, vita e divertimento, che mi accompagna ormai da 47 anni. Entrando ancora più nello specifico, sono ospite come finalista al “Xposure Film Festival” grazie al docufilm sul viaggio del 2023 in Scandinavia, denominato “Crossing the North”. Una serie di docufilm realizzati per documentare il grande lavoro che l’intera squadra svolge ogni anno nel realizzare queste avventure in giro per il mondo e che, recentemente, hanno intrapreso un percorso nei festival internazionali, vincendone tantissimi. Siamo consapevoli di essere degli “intrusi” in questo mondo, ma ci siamo entrati in punta di piedi, senza troppe aspettative, con la convinzione di aver dato tutto e il meglio di noi stessi: dalle tracce alla comunicazione, dai filmati alla regia. Alziamo sempre più l’asticella, per dovere ma anche per divertimento, con la sana curiosità di scoprire cosa c’è appena un po’ più in là, appena un po’ più in alto, ricordandoci sempre delle nostre radici e da dove siamo partiti. Ammetto che, quando ne parliamo, a volte ci scappa un sorriso, perché quando abbiamo ideato “Progetto ’22-’26” nell’inverno del 2022, l’idea dei festival non era nemmeno contemplata nei nostri pensieri. Ora sono le 01:45, ora di Dubai, e avverto una certa stanchezza dopo questa lunga giornata vissuta. Sono contento, SI’! Un pensiero alla famiglia a casa e a tutte le persone che in questi anni hanno permesso di realizzare tutto questo. Ne è servito di CORAGGIO, ognuno nel proprio ruolo. GRAZIE.
Leggi tutto -
Servizio andato in onda su CREMONA1 inerente al prossimo viaggio a Dubai. “Crossing the North” dopo una prima “selezione” al Festival “Xposure International Photography & Film Festival”, ha ricevuto l’invito ufficiale di partecipazione alla manifestazione che si svolgerà dal 20 al 26 febbraio, quale finalista del Festival. Un riconoscimento importante che onora il grande lavoro di tutta la squadra.
Leggi tutto -
All’inizio stentavo a crederci, poi, dopo aver parlato con l’organizzatore del festival, ho realizzato: è tutto vero! Sarò ospite allo Xposure International Photography & Film Festival di Dubai, che si terrà dal 20 al 26 febbraio 2025. Un fulmine a ciel sereno che mi porterà in prima fila in questo prestigioso evento, grazie al mio viaggio del 2023 in Scandinavia, “Crossing the North”. Un’avventura che continua a lasciare il segno, aprendo nuove strade e connessioni. Ci sono moltissime persone da ringraziare: la mia famiglia, chi mi è sempre vicino e le aziende che, con il loro supporto, mi permettono di costruire questo percorso mattoncino dopo mattoncino. Non ci fermiamo alla “sola” esperienza sportiva, ma continuiamo con la pubblicazione del libro e la partecipazione ai festival di tutto il mondo grazie al docufilm. Grazie a Progetti del Cuore, Pomì, Quixa, Lombardo Bikes, Katana Move, Artefice Group, Outwet Abbigliamento, Coppini Arte Olearia, SH+, ANMIC Cremona, Coppini Arte Olearia, CSR, CoralClub e Zinzino per credere in questo viaggio. Un’avventura che ci ha già portato in tutto il mondo e che, con la mia squadra, sappiamo essere tutt’altro che finita. Un percorso affascinante che continua a muoversi, intrecciandosi con ciò che è stato fatto e con tutto ciò che stiamo ancora costruendo. Il viaggio continua.
Leggi tutto -
Il 5 Novembre 2024, sono stato fra gli inviatati alla prima serata di SPORT MOVIES & TV (42nd Milano International FICTS FEST 2024). Fra gli interventi che mi hanno colpito di più e che voglio condividere con voi in questo post ci sono quelli di Roberto Vecchi e l’amica Senatrice Giusy Versace. Di Roberto Vecchioni riporto le parole, così come me le sono appuntate (spero fedelmente): “Sport è una parola meravigliosa. Anzi non è solo una parola ma un Valore! Fatto di Fedeltà, Coerenza, Onestà, Dedizione, Testa (ingegno) e Cuore, Grandezza d’ Animo e Signorilità! Si premia il Merito! Si premia l’Impegno!” Come spesso ricordo ai miei cochee, Giusy ci ricorda che “dietro ad ogni medaglia c’è pianificazione e preparazione” ci invita a prepararci a “reagire alla vita e non aspettare che ci capitino eventi drammatici”. Dice : “Ho dovuto perdere due gambe per capirlo”. Quando aveva le sue gambe non correva, forse non amava neanche la corsa. Correre è stata la sua risposta a chi non credeva che potesse più vivere una vita “normale” o affrontare sfide. E’ stata la prima donna a “correre senza le gambe” ma la sua felicità più grande è che dopo di lei “ce ne sono state tante altre”, donne, sportive che non si sono arrese. Questi due interventi – fra i molti di valore – sono quelli che mi sento di portarvi OGGI come “memento”. Vi lascio dunque al video che ho montato con l’intervento di Giusy Versace.
Leggi tutto -
È con grande gioia e orgoglio che vi comunico una notizia straordinaria. Il docufilm “Crossing the North” verrà premiato durante la Cerimonia Ufficiale di Premiazione che si terrà a Milano (Italia), sabato 9 novembre alle ore 17 presso l’Auditorium di Palazzo Lombardia. Questo riconoscimento è parte del “SPORT MOVIES & TV 2024 – 4th MILANO INTERNATIONAL FICTS FEST”, il più prestigioso Festival Mondiale dedicato alla Televisione, al Cinema e alla Cultura Sportiva, nonché finale del circuito globale World FICTS Challenge, che conta 20 Festival in 5 continenti. La Giuria Internazionale ha inserito “Crossing the North” nella categoria “Olympic Spirit – Paralympic”. Il nostro lavoro concorre per uno dei premi più ambiti: la Guirlande d’Honneur 2024, la Mention d’Honneur 2024, o uno dei Premi Speciali 2024. È un traguardo significativo e, indipendentemente dal riconoscimento specifico che riceveremo, essere parte di questo evento rappresenta già una vittoria. Il nostro viaggio verrà celebrato in uno dei contesti più rilevanti al mondo, riconosciuto ufficialmente dal Comitato Olimpico Internazionale (CIO). Colgo questa opportunità per ringraziarvi di cuore. Il vostro supporto costante è stato fondamentale per raggiungere questo importante risultato. Questo traguardo è un momento di grande soddisfazione, ma è solo una tappa lungo il nostro percorso… il viaggio continua!
Leggi tutto -
Ricevere il Premio Culturale Internazionale Cartagine 2.0 a Roma è stato un onore immenso. Questo riconoscimento non rappresenta solo un altro traguardo importante nella mia carriera, ma è anche una conferma del valore autentico di ciò che, insieme alla mia squadra, abbiamo costruito in questi anni. Un ulteriore stimolo, per continuare a percorrere questa strada con sempre più determinazione. Essere premiato nell’Aula Consiliare di Roma Capitale, di fronte a rappresentanti del Governo, esperti di cultura e illustri sportivi, è un’esperienza unica. In tutti questi anni, lo sport ha sempre rappresentato il filo conduttore di ogni mia avventura. Prima con il paratriathlon, che mi ha regalato grandi soddisfazioni a livello internazionale, e ora con il ciclismo, che mi sta permettendo di scoprire e raccontare il mondo in sella alla mia bici, con un solo pedale. Il mio obiettivo principale rimane sempre lo stesso: dimostrare che attraverso lo sport è possibile abbattere barriere e superare ostacoli che, a prima vista, sembrano insormontabili. Credo fermamente che ciascuno di noi abbia delle potenzialità uniche, che possono essere espresse al massimo se ci impegniamo a cercare dentro di noi la forza per farlo. Leggere e ascoltare nella motivazione del premio proprio questi concetti mi ha toccato profondamente, in piedi, davanti a tutte quelle persone in un’aula così importante. Pianificare le avventure che realizziamo con la squadra non è mai semplice: richiede impegno, determinazione e molto “sudore”. Se ci stiamo riuscendo – e il Premio Cartagine 2.0 ne è una chiara testimonianza – è anche grazie al supporto di tante realtà che credono nel mio lavoro. Senza di loro, molte delle imprese che sembrano quasi impossibili non sarebbero realizzabili. Un ringraziamento speciale va alla mia famiglia, che è sempre al mio fianco in ogni sfida, alla mia straordinaria squadra e alla professoressa Laura Mazza, che mi ha dato l’opportunità di essere conosciuto da una platea così prestigiosa come quella del Premio Cartagine 2.0. Questo riconoscimento mi dà una spinta ulteriore per affrontare con maggiore motivazione le sfide e i traguardi che ci aspettano nei prossimi mesi! PHOTO by Sebastiani Massimiliano
Leggi tutto