“ Lo Sport come metafora di Vita “
Pratico Sport dall’età di 5 anni e da sempre ne colgo il fascino e la continua esperienza di vita e crescita che dona ogni volta.
Judo, Calcio, Atletica, Ciclismo, Triathlon ed oggi i Cammini sono i principali sport che ho praticato nei miei primi 42 anni di attività.
Imprese sportive e/o allenamenti che mi hanno plasmato in tutti questi anni, mi hanno permesso di superare la mia disabilità, permettendomi di poter condividere con migliaia di persone meravigliose esperienze.
Ogni chilometro percorso in sella alla mia bici ed ogni passo fatto durante i Cammini, lo vivo per DIVERTIRMI e coltivare la mia SALUTE.
Sono passato da avventure estreme come nel 2010 in India sulla strada carrozzabile più alta del mondo a 5.602 metri fino ad oggi a camminare con la mia unica gamba e le mie due inseparabili stampelle cammini di oltre 1.000 chilometri.
SCRIVIMI per il tuo percorso personalizzato: info@andreadevicenzi.it

  • Andrea Devicenzi Xposure Sharhaj Dubai

    Apro gli occhi alle 7:00, in netto anticipo sulla sveglia programmata per le 8:00.Da subito sento la mente invasa dai pensieri. Positivi, certo, ma tanti. Troppi per restare a letto! Mi alzo, inizio a preparare la valigia e a mettere in ordine la stanza. Alle 8:15 scendo per la colazione, spinto dalla fame e dalla voglia di uscire dallo spazio ristretto della camera. Ho appuntamento con Romy, uno dei fotografi della mostra, indonesiano e ciclista. Nei giorni scorsi abbiamo parlato spesso, e vederlo emozionarsi mentre gli raccontavo le mie avventure è stato speciale. L’idea di collaborare con lui mi entusiasma parecchio. Ordino la colazione e, mentre gusto la mia omelette, Romy arriva. In pochi minuti gettiamo le basi per una collaborazione che promette di essere molto interessante.Ci salutiamo: lui resterà un giorno in più, io invece salgo in camera a finire i preparativi. Prima di uscire dalla sala colazioni, saluto le tante persone con cui, in questi giorni, ho avuto modo di parlare e confrontarmi. Sorrido mentre mi allontano, consapevole che in cinque minuti ho stretto la mano ai fotografi più famosi al mondo, provenienti da ogni angolo del pianeta. Rientrato in camera, creo l’atmosfera perfetta per quei momenti che richiedono ispirazione e concentrazione.Apro le tende per far entrare la luce, imposto il condizionatore a 24 gradi, accendo il PC e metto una musica che mi carica. Poi inizio a smontare la bici. È diventata quasi una routine: ormai l’ho fatto così tante volte che in poco tempo riesco a chiudere sia la custodia della bici che la valigia. L’organizzazione impeccabile del festival si conferma tale fino alla fine.Scendo per il check-out e il van è già lì, pronto ad aspettarmi fuori dall’hotel. Mi godo la città in questi ultimi venti minuti di trasferimento, molto, molto soddisfatto di tutto ciò che ho vissuto.Non rimpiango nulla. Ho imparato a godermi l’attimo e qui, di attimi da vivere, ce ne sono stati davvero tanti. Ora sono in volo, a 11.000 metri di quota, con oltre 500 persone.Il bisbiglio dei passeggeri e le voci dei bambini mi fanno compagnia.Scrivo, ascolto musica, programmo alcuni dettagli del mio prossimo Record a Palma, rispondo alle mail che invierò una volta connesso. Il confronto continuo, diretto e indiretto, con questi grandi artisti mi ha fatto maturare ancora di più.Non so se spingerò ulteriormente sull’acceleratore. Sono soddisfatto di tutto ciò che sta accadendo, ma nelle prossime settimane prenderò decisioni importanti. E lo farò nel miglior modo possibile, da solo e con il mio team. Ad attendermi in aeroporto, come sempre, gli amici dell”AVR di Rodigo, sempre presenti, che da Malpensa mi accompagnano a casa. Grazie per aver letto l’articolo.Se ti va, scrivimi un commento e lascia un like: per me è davvero importante. Good luck!  

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  • Andrea Devicenzi Xposure Sharjah Dubai

    La sveglia del penultimo giorno porta con sé una cascata di pensieri. È l’ultima giornata piena da vivere, e dopo giorni così intensi e memorabili, la consapevolezza che tutto stia per concludersi si fa sentire. Ma non c’è tempo per indugiare: scendo per colazione. E non è una colazione qualunque! Ormai ho capito che qui le persone che incontri spaziano dal famoso al famosissimo, e anche questa mattina la regola si conferma. Accanto a me c’è Don McCullin, leggendario fotografo internazionale, colui che immortalò, tra le altre cose, la Guerra in Vietnam del 1969 con alcuni degli scatti più iconici della storia. Mi trattengo dal disturbarlo, ma averlo accanto è già un momento che vale il viaggio. Scatto una foto discreta mentre si rilassa dopo la colazione, un ricordo prezioso di questo incontro straordinario. Rientro in camera per prepararmi all’ultimo allenamento della trasferta negli Emirati. Ma quando esco, mi accoglie un vento fortissimo e una leggera pioggia. Non le condizioni ideali per pedalare, e infatti rinuncio. Salgo di nuovo in stanza, ma dopo pochi minuti il richiamo della strada è troppo forte: esco comunque con la bici. Ogni pedalata qui è un’emozione, ma oggi ha un sapore diverso. È l’ultima! Mi guardo intorno con occhi ancora più attenti, imprimendo ogni dettaglio nella memoria. Scelgo un nuovo percorso verso nord e mantengo un buon ritmo fino a quando, dopo oltre un’ora, decido di tornare indietro. Facile a dirsi, meno a farsi. Sharjah è una città pensata per le auto più che per le biciclette. Giro e rigiro, ma non trovo la strada giusta. Mi fermo su un marciapiede per consultare il Garmin. Sono all’ombra di un palazzo, il sole è tornato a splendere, e proprio in quel momento si ferma uno scuolabus. Scendono quattro bambini. Mi vedono e si illuminano. Forse è la bici, forse è la gamba, forse il casco e la divisa, ma si avvicinano e iniziano a parlarmi in arabo, una raffica interminabile di parole. Rispondo in italiano, con altrettante parole incomprensibili per loro. Nessuno capisce nulla, ma ci divertiamo. Propongo un selfie e lo scatto è perfetto: cinque volti sorridenti, un momento di pura connessione al di là delle parole. Riparto ancora più felice verso l’hotel, con il vento laterale che mi spinge verso il centro della strada. Quando arrivo, mi concedo qualche istante per osservare la città un’ultima volta dalla mia bici. Ringrazio, dentro di me, per questa opportunità arrivata appena tre settimane fa. L’ultima visita al festival nel pomeriggio è l’occasione perfetta per fermarmi agli stand che non avevo ancora visto. Rivedo anche quelli che ho già visitato tre o quattro volte, perché ogni scatto racconta qualcosa di nuovo. Tra un incontro e l’altro, saluto Dileep, straordinario fotografo, e gli chiedo il permesso di usare una sua foto per un progetto che ho in mente legato al legno. Non solo accetta, ma mi ringrazia e mi promette di inviarmi l’originale dello scatto. Un altro momento di pura condivisione e rispetto reciproco. Mi fermo a riflettere davanti a una fotografia di un leone. Rinnovo il mio amore per i felini, pensando che ogni volta che accarezzo i miei gatti, è come se accarezzassi un leone o una tigre. Ancora non è accaduto, ma so che succederà! È solo questione di tempo! Chiusura perfetta: Dubai by night La giornata si conclude a Dubai, in un locale spettacolare con una vista mozzafiato sul Burj Khalifa e la città illuminata a giorno. Mi concedo l’unica pausa alcolica del viaggio: una birra, brindando all’esperienza vissuta. Sono con Alessandra, Romina e Andrea, e la serata è fatta di racconti, scambi di idee e confronto. Ascolto con particolare attenzione Andrea, che condivide la sua storia e la sua esperienza. Le sue parole mi ricordano quanto sia importante ascoltare le proprie sensazioni, seguire la passione con costanza e rimanere sempre un po’ bambini, lavorando tanto ma senza mai perdere il divertimento. Rientriamo oltre la mezzanotte. Per la prima volta in questo viaggio, non ho le forze per scrivere subito il mio resoconto della giornata. Spengo la luce e nel buio mi lascio andare ai pensieri. Non avrò tempo di visitare il centro di Dubai, ma non lo vivo come una mancanza. Anzi, è un segnale di ritorno. GRAZIE di aver letto l’articolo. Se ti è piaciuto, scrivimi un commento e lascia un LIKE, è davvero importante per me. Good Luck!

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  • Andrea Devicenzi Xposure Dubai Sharjah Film Festival

    Raccontare questa giornata, ma soprattutto decidere da dove partire, è davvero difficile. Perché? Perché in dodici ore di Festival, dalle 10 del mattino fino alle 22, ho vissuto incontri importanti, emozionanti, arricchenti. Ho parlato con persone straordinarie, tra le migliori al mondo nel loro campo. Allora, come due giorni fa, parto dalla fine. A metà pomeriggio ho assistito alla conferenza di Jaime Rojo, fotografo spagnolo vincitore del World Press Photo, il premio più prestigioso a livello fotografico. Una storia di resilienza, passione e tenacia, che racconta molto del suo successo. Poi, come per magia, mi ritrovo con lui a cena, seduti vicini. Quindici minuti di chiacchierata, tra il mio scarso inglese e il suo italiano, ma con un’intesa perfetta. E non è finita qui. Tre fotografi mi hanno invitato nei loro stand per raccontarmi i loro progetti e scattare qualche foto insieme. Mentre alle 11:38, ho avuto l’onore di veder proiettato il mio docufilm nella sala CINEMA del festival. A pranzo, altri tre fotografi – dal Perù e dall’Indonesia – con cui sono nate sinergie che, ne sono certo, porteranno a qualcosa di speciale. Mentre nel primo pomeriggio, appena rientrato al Festival, mi son seduto nello stand del fotografo Carlo Borlenghi, a chiacchierare (in italiano) con sua moglie. Per oggi mi fermo qui. Stanco, più di quando mi alleno, ma felice. Felice delle magie che sono accadute. Torno a casa arricchito e con una certezza: imparare l’inglese.

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  • Andrea Devicenzi Xposure Sharjah

    Questa mattina, mentre facevo colazione, ho sbirciato l’app del Festival e un titolo ha catturato la mia attenzione: Between 2 Oscars. L’ho subito segnato in calendario e, alle 17 in punto, ero seduto in sala, consapevole che avrei capito ben poco, visto che era tutto in inglese, ma poco mi importava. Digito i nomi dei relatori sul telefono e scopro che davanti a me ci sono due premi Oscar: uno per il miglior cortometraggio, l’altro Brent Homman, per Frozen. Animazione che mi ha sempre divertito moltissimo. Effetto strano avere davanti a pochi metri l’ideatore di un film che ha fatto il giro del mondo. A fine conferenza chiedo un selfie a entrambi e scrivo alla famiglia: 2 Oscar e un pirla. Perché diciamocelo: a 51 anni, chiedere un selfie all’ideatore di Frozen un po’ pirla lo sei. La giornata era iniziata con il consueto allenamento in bici, su un itinerario completamente diverso dai giorni scorsi, alla scoperta di nuovi angoli della città. C’è chi mi suona per salutarmi e chi, come questi due ragazzi, mi ferma per chiedermi il nome e taggarmi in un video girato mentre mi seguivano in macchina. È stato un bel momento, ho percepito una bella energia. Ripartito, dopo pochi metri mi ritrovo in un lungo rettilineo e, all’improvviso, dagli Emirati mi sembra di essere stato catapultato in un misto tra India e Perù. Strade dissestate, officine ai lati, gente ovunque in entrambi i sensi di marcia, il profumo delle spezie nell’aria. Mi sono goduto l’esperienza mentre pedalavo, e ancora di più quando mi sono fermato in quel caos – per loro perfettamente organizzato – a prendere da bere, visto che poco prima avevo scoperto di aver perso la borraccia. Nel pomeriggio, un’altra visita alla mostra fotografica del “Festival Xposure”, esplorando padiglioni che ancora non avevo visto. Alcuni fotografi mi hanno accolto come un amico, raccontandomi le storie dietro i loro scatti e scattando foto insieme a me. Mi faceva sorridere il fatto che, nel momento dello scatto, cercassero di rendere anche un semplice selfie tecnicamente perfetto. RIFLESSIONE: Siamo a metà della trasferta. L’ho vissuta nel miglior modo possibile fino a questo momento, ma nei prossimi tre giorni accentuerò ancora di più questa capacità.

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  • Andrea Devicenzi Xposure Dubai

    Questa volta vale la pena partire dalla fine, o quasi. Nel pomeriggio, mentre passeggiavo tra le immagini della mostra fotografica, mi ha fermato Mohammed. Si è presentato come uno degli organizzatori del festival e la persona che ha votato “Crossing the North” come “second place” del Festival. Ha subito preso il telefono con la traduzione simultanea e, tra inglese e italiano, è iniziata una piacevolissima conversazione di oltre mezz’ora. Ne sono nati tanti spunti e chissà… il futuro cosa riserverà qui negli Emirati? Oggi è stata la giornata che aspettavo. Finalmente l’ambientamento è quasi completato e ho riscoperto quel piacere di sentirmi a casa ovunque, di essere un “cittadino del mondo”. I dubbi che avevo ieri in sella oggi sono completamente spariti. Mi sono spinto per oltre tre ore in direzione Dubai, fino a quando ho dovuto fermarmi davanti a un ponte che non mi faceva sentire per niente tranquillo. È stato un giro a intensità variabile, quasi una caccia al tesoro, alla ricerca di strade che mi permettessero di aumentare il ritmo. Ho sentito la stessa energia che provo ogni volta che pedalo all’estero, ma credo sia anche merito della preparazione intensa che sto portando avanti per il Record di giugno. Nel pomeriggio mi sono dedicato completamente alla visita dei padiglioni del festival, ammirando fotografie straordinarie di artisti di fama mondiale. Camminavo tra le esposizioni, onorato di poter essere qui. La giornata si è conclusa agli IFPA Awards, dove sono stati premiati i migliori fotografi della mostra. Ascoltare le loro interviste è stato illuminante: ho raccolto informazioni preziose, che sono certo torneranno utili a me e alla mia squadra per continuare a migliorarci. Un’altra giornata intensa, tra chilometri, incontri e nuove ispirazioni.

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  • Prima giornata “piena” qui a Sharjah, e con le poche ore di sonno si è fatta sentire. Dopo una colazione abbondante, sono uscito dall’hotel per iniziare a familiarizzare con la città che mi ospita. Ammetto di non sentirmi completamente a mio agio: forse è troppo nuova, forse troppo grande. Sono abituato al mio paese, alla pianura padana. Salgo finalmente in camera, apro la custodia della bici e la monto. Per quanto sembri di avere tempo infinito, tutto è scandito da impegni, orari, telefonate. In un attimo, mi ritrovo sul van in direzione dell’evento per le prove generali della serata di premiazione. Tutto fila liscio. Ci reimbarcano sul van e, mentre mi guardo attorno, capisco che prima di cena—con ancora quattro ore abbondanti a disposizione—posso fare il mio primo allenamento su strada qui negli Emirati. Come descriverlo? Pura gioia. Essere riuscito a poggiare le mie due ruote anche su questa terra è una soddisfazione unica. Pochi chilometri, circa venti, molto lenti. Anche in questo caso, devo prendere confidenza con la città e le strade. Sharjah è particolare: nuova, trafficata e, a mio avviso, leggermente caotica e disorganizzata. Fondamentalmente è ancora un cantiere aperto: tanti palazzi sono già proiettati verso il cielo, altri sono in costruzione, altri ancora esistono solo sui cartelloni pubblicitari, pronti a prendere forma. Eccomi di nuovo sul van, pronto per la serata di premiazione. Mi siedo in prima fila. Accanto a me, a destra e a sinistra, fotografi, registi e videomaker di grande fama… e altri forse, come me, molto meno conosciuti. Neanche il tempo di capire come funziona la serata, che vedo la mia locandina di “Crossing the North” proiettata sul grande monitor centrale, assieme ad altre quattro. Premiano il primo e il secondo. Il presentatore annuncia: “The second place…” e, all’improvviso, la mia locandina si ingigantisce sullo schermo. Cuore alle stelle. Il trailer parte, la sala si oscura. Mi chiedono di prepararmi. Mi alzo in piedi. Appena finisce, tutta la sala applaude. Salire sul palco con tutti gli occhi puntati addosso, tra gli applausi, è emozionante. Ritiro il premio e scendo, ancora tra gli applausi. Forse stupiti, forse presi alla sprovvista nel vedere un atleta senza una gamba compiere un’impresa simile.

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  • Andrea Devicenzi Xposure Dubai

    All’inizio stentavo a crederci, poi, dopo aver parlato con l’organizzatore del festival, ho realizzato: è tutto vero! Sarò ospite allo Xposure International Photography & Film Festival di Dubai, che si terrà dal 20 al 26 febbraio 2025. Un fulmine a ciel sereno che mi porterà in prima fila in questo prestigioso evento, grazie al mio viaggio del 2023 in Scandinavia, “Crossing the North”. Un’avventura che continua a lasciare il segno, aprendo nuove strade e connessioni. Ci sono moltissime persone da ringraziare: la mia famiglia, chi mi è sempre vicino e le aziende che, con il loro supporto, mi permettono di costruire questo percorso mattoncino dopo mattoncino. Non ci fermiamo alla “sola” esperienza sportiva, ma continuiamo con la pubblicazione del libro e la partecipazione ai festival di tutto il mondo grazie al docufilm. Grazie a Progetti del Cuore, Pomì, Quixa, Lombardo Bikes, Katana Move, Artefice Group, Outwet Abbigliamento, Coppini Arte Olearia, SH+, ANMIC Cremona, Coppini Arte Olearia, CSR, CoralClub e Zinzino per credere in questo viaggio. Un’avventura che ci ha già portato in tutto il mondo e che, con la mia squadra, sappiamo essere tutt’altro che finita. Un percorso affascinante che continua a muoversi, intrecciandosi con ciò che è stato fatto e con tutto ciò che stiamo ancora costruendo. Il viaggio continua.

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  • Andrea Devicenzi Record del Mondo 24h

    Giovedì 30 gennaio, a Castiglione Torinese, ho avuto il piacere di presentare ufficialmente la mia nuova sfida: stabilire il Record del Mondo sulle 24 ore in pista. L’obiettivo è chiaro: coprire 500 chilometri sul velodromo coperto di Palma de Maiorca, nelle isole Baleari, il 7 e 8 giugno. Un’impresa mai tentata prima da un atleta paralimpico, che sarà omologata dalla World Ultra Cycling Association. La conferenza stampa si è svolta nella sede amministrativa di Borello Supermercati, Main Sponsor del progetto, con la partecipazione di amici, istituzioni e sponsor. Fiorenzo Borello ha espresso il suo entusiasmo nel supportare questa avventura, sottolineando il valore del messaggio che porto nelle mie sfide: spingersi sempre oltre i propri limiti attraverso lo sport. Anche la consigliera della Città Metropolitana di Torino, Clara Marta, e la rappresentante dell’amministrazione di Castiglione Torinese, Graziella Busca, hanno condiviso parole di sostegno e incoraggiamento. Questa sfida rappresenta per me un nuovo stimolo. Dopo anni di avventure in Islanda, Scandinavia e Stati Uniti, torno a cimentarmi in una disciplina che mi ha sempre affascinato: l’endurance su pista. La preparazione è intensa e curata nei minimi dettagli, con il supporto di un team di allenatori che mi aiuta a gestire non solo la componente atletica, ma anche quella mentale, fondamentale per affrontare 24 ore di sforzo continuo. Un ringraziamento speciale va a Borello Supermercati e a tutti gli sponsor che hanno reso possibile questa impresa che sono: Borello Supermercati, Progetti del Cuore, Quixa Assicurazioni, Pomì, Outwet Abbigliamento, SH+, ANMIC Cremona, Coppini Arte Olearia, Equistati, EDEL Costruzioni, Fi’Zi:K Selle e Scarpe, KatanaMove, CoralClub, Zinzino e CSR. Inoltre, questa sfida avrà una finalità sociale grazie al sostegno della Fondazione “Dona di SLAncio: raccogliere fondi per l’associazione “Insieme a te”, che permette alle persone malate di SLA di tornare in spiaggia e vivere l’emozione di un bagno in mare. Questo progetto sarà raccontato anche attraverso un docufilm che seguirà il mio percorso di preparazione fino al giorno del record. Inoltre, un giovane studente di Gassino Torinese, Giulio Giovannini, ne farà l’argomento della sua tesi di maturità, analizzando come si costruisce un record del mondo. Ora il focus è sulla preparazione. Io e la mia squadra siamo determinati a dare il massimo per scrivere una nuova pagina nella storia dello sport di endurance. PHOTO Credits: Sergio Pignatta

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  • Si è conclusa la prima giornata di allenamento di questo secondo ritiro a Palma di Maiorca, un passo fondamentale in preparazione a uno degli appuntamenti più importanti del 2025. La giornata è iniziata con un allenamento mattutino dedicato ai test sui materiali e alla verifica dello stato di forma, seguito nel pomeriggio da una “sgambata” di 90 minuti su strada per sciogliere la muscolatura in vista del doppio impegno previsto per domani. Il motivo di tutto questo lavoro? Per ora preferisco mantenere un po’ di suspense. Tutti i dettagli verranno svelati giovedì 30 gennaio alle ore 11, durante la conferenza stampa che trasmetteremo in diretta sui miei canali social: Facebook, Instagram e YouTube. Sono estremamente soddisfatto dei progressi fatti fino ad oggi, ma resto consapevole che la strada per raggiungere il traguardo è ancora lunga e ricca di sfide. Fortunatamente, posso contare su un team straordinario che mi supporta sia qui a Palma di Maiorca che in Italia. Mi addormento stanco, ma pieno di gratitudine e determinazione. A domani per il racconto della seconda giornata. Giovedì 30 si avvicina: continuate a seguirmi!

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  • Andrea Devicenzi al BIFF

    Partecipare all’anteprima del BIFF – Basilicata Film Festival a Forenza è stato un privilegio straordinario, che mi ha permesso di immergermi in un mondo, quello del cinema, che sto scoprendo sempre di più. Al mio fianco, in questa occasione speciale, c’era il regista e attore Matteo Cirillo, con cui ho avuto il piacere di condividere il palco e l’esperienza di raccontare le nostre storie. Un grazie sentito va all’intera squadra organizzatrice, guidata con passione e professionalità da Alberto e Gerardo. La loro accoglienza calorosa mi ha fatto sentire subito a casa, creando un ambiente in cui è stato facile esprimere al meglio me stesso e presentare i miei progetti. Un clima familiare, fondamentale nel permettermi di trasmettere con energia e sincerità la mia storia e i miei sogni nel corso del mio speech. Tra i momenti più significativi della giornata, non posso non menzionare il workshop di Matteo Cirillo, che con grande maestria, ha spiegato i passi necessari per realizzare un cortometraggio, suscitando curiosità e stimolando domande interessanti da parte del pubblico. Successivamente, è stato il mio turno. Ho avuto l’opportunità di raccontare la mia storia, il percorso che mi ha portato fin qui e le attività che oggi mi vedono protagonista. Ho presentato il trailer e il docufilm dell’Islanda, che documenta il primo viaggio del “Progetto 22-26”. Questo progetto mi ha già portato attraverso paesaggi straordinari e sfide uniche: dalla Finlandia, Svezia e Norvegia nel 2023 fino al Centro America quest’anno, con un incredibile viaggio da Chicago a New Orleans denominato “Blues Highway”. Ogni tappa rappresenta un capitolo di una narrazione che vuole ispirare e trasmettere valori profondi. Questa esperienza al BIFF ha rappresentato anche un consolidamento di legami importanti tra le persone che ho incontrato, molte erano giovani animati dalla stessa risorsa che considero la più preziosa: la PASSIONE. È stato meraviglioso vedere come questo elemento ci abbia uniti, creando un senso di comunità e condivisione che difficilmente dimenticherò. La partenza da San Fele, che segna un arrivederci più che un addio, è stata intrisa di emozioni. Sono certo che questa non sarà l’ultima occasione per ritrovarsi, perché l’energia e il calore di questi momenti restano nel cuore, pronti a guidarmi verso nuove esperienze e incontri. Un grazie dunque a tutto il “Basilicata International Film Festival, per avermi accolto e regalato una giornata indimenticabile. Alla prossima avventura!

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  • Andrea Devicenzi Oltre l'Impossibile Cambogia

    Incontrare e lavorare con i giovani, è per me sinonimo di energia, stimoli, nuove idee da mettere in pratica per il futuro. Il progetto Oltre l’Impossibile, con il quale durante l’estate appena trascorsa sono tornato in Islanda a percorrere circa 600 chilometri in bicicletta assieme a 10 giovani dell’IT. Tosi di Busto Arsizio, ha confermato in me la convinzione di quanto i nostri giovani possano fare la differenza” in positivo” nella società del domani. Ho conosciuto dei ragazzi fantastici, unici, speciali, che insieme hanno raggiunto il traguardo che si erano prefissati, condividendo gioie e superando difficoltà. Ognuno di loro, con la propria personalità, ha dato qualcosa al “gruppo”, restituendo stimolo e motivazione per i compagni e per me. Sono fiero di loro, di quello che siamo riusciti a fare e del messaggio che con questa grandissima e prima esperienza abbiamo voluto lanciare. Credere all’impossibile non significa andare oltre le nostre possibilità, ma mettersi sempre in gioco, perché ognuno di noi ha delle capacità e delle potenzialità che ci rendono “unici” rispetto agli altri. Un viaggio, quello di “Oltre l’impossibile”, che con l’Istituto Tosi proseguiremo anche nel 2025. La macchina organizzativa si è già messa in moto, con una destinazione esotica e completamente differente da quella precedente, la Cambogia. Anche questa, ne sono certo, sarà un’esperienza eccezionale, anzi, dopo la giornata di ieri, lo è già. In queste ultime settimane ho avuto modo di fare più incontri con i ragazzi che hanno espresso la volontà di partecipare e proprio ieri sono stati selezionati i ragazzi che saranno protagonisti, a luglio, di questa esperienza. Un incontro quello in aula magna, carico di emozioni sia per l’essere stati/e selezionati, sia per chi ahimè non c’è per quest’anno riuscito. Ci tengo a dire che la loro “non selezione alla Cambogia” non deve essere considerata come una bocciatura. Tutt’altro!!! Tutte le candidature erano assolutamente adeguate e meritevoli di partecipare al progetto, ma ahimè non c’è posto per tutti7e. La cerimonia del “passaggio delle biciclette” tra i  ragazzi che sono andati in Islanda e quelli che affronteranno con me la Cambogia, è stata emozionante. Un gesto semplice quanto importante e simbolico. Ho visto tra tutti e tutte presenti, occhi lucidi e lacrime e questo è assolutamente bello, perché sta a significare che quello che abbiamo fatto assieme la scorsa estate ha lasciato il segno ed il desiderio di volerci essere. Ho avuto modo di stare assieme ai nuovi “avventurieri” per due ore, iniziando così questo nuovo percorso di formativo con loro, perché il progetto non prevede “solo” di pedalare, ma un qualcosa di più profondo e di crescita come essere umani, almeno questa è l’ambizione e l’obiettivo che con la dirigenza ci siamo posti. Come i primi dieci d’Islanda, sto di nuovo scoprendo giovani “unici” nel loro essere, con i quali son certo, riusciremo a costruire una squadra così come avvenuto per l’Islanda e che ci porterà all’arrivo. Di lavoro da fare ce n’è molto, la pianificazione è fondamentale per affrontare al meglio questa avventura… Mi auguro di avervi al mio e nostro fianco. SEGUITECI!!!!

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  • Andrea Devicenzi Sport & Movies TV

    Il 5 Novembre 2024, sono stato fra gli inviatati alla prima serata di SPORT MOVIES & TV (42nd Milano International FICTS FEST 2024). Fra gli interventi che mi hanno colpito di più e che voglio condividere con voi in questo post ci sono quelli di Roberto Vecchi e l’amica Senatrice Giusy Versace. Di Roberto Vecchioni riporto le parole, così come me le sono appuntate (spero fedelmente): “Sport è una parola meravigliosa. Anzi non è solo una parola ma un Valore! Fatto di Fedeltà, Coerenza, Onestà, Dedizione, Testa (ingegno) e Cuore, Grandezza d’ Animo e Signorilità! Si premia il Merito! Si premia l’Impegno!” Come spesso ricordo ai miei cochee, Giusy ci ricorda che “dietro ad ogni medaglia c’è pianificazione e preparazione” ci invita a prepararci a “reagire alla vita e non aspettare che ci capitino eventi drammatici”. Dice : “Ho dovuto perdere due gambe per capirlo”. Quando aveva le sue gambe non correva, forse non amava neanche la corsa. Correre è stata la sua risposta a chi non credeva che potesse più vivere una vita “normale” o affrontare sfide. E’ stata la prima donna a “correre senza le gambe” ma la sua felicità più grande è che dopo di lei “ce ne sono state tante altre”, donne, sportive che non si sono arrese. Questi due interventi – fra i molti di valore – sono quelli che mi sento di portarvi OGGI come “memento”. Vi lascio dunque al video che ho montato con l’intervento di Giusy Versace.

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