
Day 6 – Bye Bye XPOSURE (Sharjah)
27 Febbraio 2025Auspico che le nostre due testimonianze, la mia e quella di luca, possano servire a stimolare giovani e persone di ogni età a portare frutti di bontà e fratellanza, nelle scuole ma non solo, attraverso questi due meravigliosi strumenti, lo Sport e la Musica.
Ieri ho avuto l’onore di partecipare come relatore alla conferenza stampa di Luca Frigeri, cantautore modenese che ha presentato al mondo il suo album “Connessione spirituale”, un progetto che intreccia musica pop e valori profondi, in un dialogo aperto e autentico con la vita di tutti i giorni.
Un progetto unico nel suo genere che sfida quell’IMPOSSIBILE che anche io amo molto affrontare nelle mie sfide sportive.
L’evento si è svolto in un luogo carico di significato: la Basilica di Santa Maria in Montesanto, nota come la Chiesa degli Artisti, a Roma.
Un contesto perfetto per un album che, come sottolineato da Monsignor Antonio Staglianò, non parla direttamente di Dio ma dell’essere umano e della sua ricerca di senso.
Uno degli aspetti più affascinanti di questo progetto è il modo in cui Luca riesce a trasmettere messaggi profondi attraverso un linguaggio musicale accessibile a tutti, come dice lui “compreso anche dai più piccoli”.
Non serve citare direttamente la fede per raccontarla: nelle sue canzoni si parla di emozioni, relazioni, quotidianità, proprio come faceva Gesù nelle sue parabole, utilizzando immagini semplici e universali.
Lo stesso Monsignor Castellucci ha evidenziato il legame tra il messaggio di Luca e la spiritualità francescana, quel senso di connessione con il creato e con gli altri, che San Francesco esprimeva chiamando fratelli e sorelle persino gli elementi naturali.
Luca ha esordito nel suo intervento citando una frase di Lucio Dalla: “Prima si vive e poi si scrive”.
La sua musica nasce dall’esperienza, dall’attenzione ai più fragili, dal desiderio di lasciare nel mondo un sorriso in più, un segno di speranza.
Quasi al termine dell’incontro, la sua voce e la sua chitarra hanno preso vita con l’ascolto del brano “Solo un uomo”, che parla della semplicità di chi accoglie la vita come un dono.
È stato un momento intenso, vissuto da tutti in rigoroso silenzio ed emozione.
Un’occasione per riflettere su come la musica possa davvero diventare uno strumento di connessione tra le persone e con qualcosa di più grande.
Un incontro che mi ha lasciato molto e che conferma ancora una volta come le passioni, vissute con autenticità, possano diventare un ponte verso l’infinito.
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Good Luck!