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Sembra passato l’infinito da quel 2011 in cui partecipai alla Parigi/Brest/Parigi di 1.230 chilometri. Fu un anno complesso in cui mi dedicai più che mai alla mia bici, allenamenti estenuanti ed a trasferte lunghissime per poter accedere alla manifestazione. Poi sono seguiti anni in cui il Paratriathlon (nuoto, bici e corsa) assorbì tutta la mia passione ed in cui trovai l’opportunità di indossare la maglia della nazionale. Ma nel 2016, in inverno, iniziai a pensare a quali potrebbero essere gli obiettivi sportivi dell’anno, riprendendo la mia “vecchia” passione per le avventure. Occupandomi da tempo di tutti gli aspetti che riguardano l’energia, scelgo il sito archeologico più famoso del mondo e che oramai conoscevo come le mie tasche, il Machu Picchu. Per raggiungerlo ovviamente esiste la possibilità di arrivarci in autobus ma da atleta estremo scelgo una strada alternativa. Partenza da Lima, 350 chilometri sulla strada Panamericana ed altri 850 chilometri per raggiungere la città di Cusco, tutto questo in completa solitaria, affrontando le varie difficoltà una alla volta, così facciamo tutti noi nella vita di tutti i giorni. Giornata di relax a Cusco e partenza per l’Inca Trail, circa 50 chilometri nelle Ande per raggiungere il sito archeologico più famoso del mondo, il Machu Picchu.
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